Ma cos'è la speranza? Un'emozione? Una forma di forza interiore? E cosa lo distingue dal desiderio? Può la speranza cambiare il futuro?
Ottimismo. O la lente rosea attraverso cui guardare il mondo.
Speranza senza ottimismo in secoli di studi, da Re Lear a Kierkegaard, da Tommaso d'Aquino, Wittgenstein e Sant'Agostino a Kant, da Walter Benjamin a Ernst Bloch.
L'ottimismo è l'effetto dell'allegria, quindi manca di un solido fondamento sorretto dalla ragione, così essenziale per la speranza.
p>
La speranza non è uno stato d'animo o una condizione biologica, ma una prospettiva morale sulla vita.
Wittgenstein afferma che un cane non può sperare. È vero che il cane aspetta il ritorno del suo padrone, ma non spera, perché la speranza dipende dal linguaggio. Terry Eagleton ritiene che questa teoria derivi dalla paura dei cani di Wittgenstein, ma concorda sul fatto che la speranza è una funzione del linguaggio.
Ci sono pillole che stimolano l'ottimismo, ma non lo fanno non generare speranza.
La banalità dell'ottimismo si trova, ad esempio, nella semplice convinzione che tutto finirà bene perché si è ottimisti, come se tutto dovesse finisci bene perché sei albanese.
Autore
Riconosciuto maestro della commedia e una delle menti più brillanti del nostro tempo, Terry Eagleton è un filosofo, critico e teorico letterario britannico. È nato nel 1943, a Salford, in Gran Bretagna, da una famiglia cattolica irlandese. Ha studiato al Trinity College e al Jesus College di Cambridge. Ha iniziato a insegnare all'Università di Oxford e, come visiting professor, alla Cornell University, alla Duke University, all'Iowa University, alla Melbourne University, alla Yale University e al Trinity College di Dublino. Ha conseguito il titolo di Distinguished Professor di Letteratura inglese presso la Lancaster University. È autore di oltre quaranta opere sulla teoria letteraria, il postmodernismo, la politica, l'ideologia e la religione, che hanno avuto un successo fantastico in tutto il mondo.