Un libro breve su un argomento vasto. Siamo tutti, senza eccezioni, ovunque, sempre prigionieri di una rete di regole che ci sostengono e ci limitano. Le regole stabiliscono l'inizio e la fine della giornata lavorativa, dirigono il flusso e il riflusso del traffico, stabiliscono chi può sposare chi e come, mettono la forchetta a destra o a sinistra del piatto, scandiscono le varie azioni in una partita di baseball, sedano i dibattiti nelle riunioni e nei parlamenti, specificano cosa si può e cosa non si può portare come bagaglio a mano su un aereo, stabiliscono chi può votare e quando, analizzano la correttezza grammaticale di una frase, guidano i clienti in coda nei negozi, dicono ai proprietari di animali domestici se sono benvenuti o meno e ordinano i rituali che circondano la nascita e la morte.
Un capolavoro chiaro, incisivo nelle argomentazioni, incantevole nella scrittura e brillantemente spirituale: la storia delle cose su cui facciamo affidamento in tutte le epoche storiche, in tutte le culture e tradizioni.
Ci sono anche delle regole non scritte, se salutare con la mano tesa, se dare due baci sulla guancia in francese (o uno, à la belge ), quanti chilometri orari oltre il limite di velocità si possono tollerare senza ricevere una multa, quanta mancia lasciare in quale tipo di ristorante, quando alzare (e abbassare) la voce in una conversazione, chi dovrebbe aprire la porta a chi, con quale frequenza e con quale volume uno spettacolo d'opera può essere interrotto da applausi e grida, quando arrivare e quando andarsene da una festa e quanto dovrebbe essere lungo un romanzo. Come è noto, il contenuto delle regole cambia da una cultura all'altra, ma non esiste cultura senza regole, cioè senza tante regole. Un libro che includesse tutte queste regole equivarrebbe quasi a una storia dell'umanità.
Autore
Lorraine Daston si è laureata all'Università di Harvard e all'Università di Cambridge. È professoressa presso l'Università di Chicago, esperta di storia scientifica e intellettuale europea a partire dall'inizio dell'era moderna e direttrice onoraria del Max Planck Institute for the History of Science di Berlino. È membro dell'Accademia delle Arti e delle Scienze.