Da Alessandro Magno ad Annibale, da Nabucodonosor e Archimede a Lord Byron e Dante, un arco nei millenni di conquistatori romani, Bizantini, arabi e nomadi la cui grandezza trionfa in un sussurro. Il potere e la gloria effimera degli imperi, un libro brillante, sofisticato e incantevole: Tiro, Cartagine, Siracusa, Ravenna e Antiochia rivaleggiano solo con Roma, Costantinopoli e Gerusalemme.
Una terra mitica, una spiaggia che ha visto le più grandiose civiltà del mondo, da concezione alla desolazione, che nasconde nelle profondità il pozzo di civiltà perdute e navi piene di tesori.
Un'immensità d'acqua che un tempo era la chiave del potere globale, uno spazio di attraversamento e di incontro, di fatto il centro del mondo per navi cariche da tutte le direzioni, e verso tutte le direzioni, di sete, ceramiche, cibo, artigianato e genti che portavano con sé lingue, culture, idee e talvolta armi.
Lungo queste antiche rive risplendevano le città più antiche del mondo, della cui grandezza nulla è sopravvissuto, perché la distanza dalla grandezza all'oscurità è sorprendentemente fragile. Queste città sono veri e propri palinsesti, con strati su strati di storia, cultura e identità, ognuno dei quali rende incomprensibile quello che lo precede, senza escludere sbavature che appaiono inaspettatamente in superficie. p>
Autore:
Katherine Pangonis ha studiato letteratura e storia all'Università di Oxford e all'University College di Londra. È specializzata in storia del mondo medievale del Mediterraneo e del Medio Oriente.
p>